Viola Rango // Wearing my dance

È tarda sera, dopo le tante ore trascorse in sala danza è giunto il momento di tornare a casa. Borsoni a terra, giacche buttate sul letto, forcine tolte con foga e lasciate disordinatamente sulla scrivania. Fuori dalla porta sei paia di scarpe invadono il piccolo pianerottolo. Le immagini della mia quotidianità da ballerina diventano protagoniste nel progetto” Wearing my dance”.  Ecco come forme e colori tratti da fotografie scattate tra le aule di danza e le stanze della casetta, in cui viviamo noi sei ballerini,  diventano fonti d’ispirazione per modificare capi appartenenti al mio guardaroba. La collezione che ne deriva parla di me e dei miei compagni, tante personalità differenti accomunate da una forte passione e da un progetto sempre più importante: una vera compagnia di danza. “Wearing MY dance” vuole proprio indicare l’autenticità del tema, per cui le foto d’ispirazione non riportano solo quella che è la danza secondo l’immaginario collettivo bensì offrono uno spaccato della mia vita da ballerina a Novara. 

Lo studio sull’abito nasce a partire dalla forma del sacchetto contenente le mie punte; i manici della borsa di Penny, mia compagna di stanza, diventano bretelle regolabili ed infine, il disegno di alcune forcine sparse si trasforma in un un modulo per la creazione di un pattern da inserire affianco al motivo originario del sacchetto.

Nella seconda tavola studio il pattern deriva invece dalle piccole sagome delle nostre scarpe riportate con colori differenti in acquerello. Il pattern viene applicato sulla camicia modificata inserendo la struttura della scala sotto il seno, così da creare un corpino più aderente. La gonna a portafoglio abbinata riprende il colore della parete e i bottoni che ne costituiscono l’allacciatura rimandano alla forma delle scarpe stilizzate.

Nelle tavole successive ci si sposta all’interno della mia scuola di danza. In un angolo della sala, affianco ad una bilancia verde, si trova una pila di materassini con una spazzola dimenticata sopra. Le forme geometriche e squadrate di questi suggeriscono la creazione di una giacca minimal in pelle colorata con cerniera asimmetrica. I pantaloni originari, utilizzati insieme alla giacca come costume per il nostro primo spettacolo, risultano dei semplici pantaloni neri con una linea maschile morbida. Dallo studio sull’alternanza dei materassini fucsia e blu nasce l’idea delle impunture verticali lungo tutta la gamba e delle pieghe con sfondo piega rosa.

In seguito ho modificato il mio capospalla ispirandomi, per forme e colori, ad una fotografia di una delle sbarre che  ci sostengono ogni giorno durante la lezione di danza classica.

All’interno la trama a quadri della fodera si rifà agli armadietti rettangolari nello spogliatoio. 

Di quest’ultimo le panche in legno e le piastrelle, invece, risultano facilmente associabili ai colori dell’outfit di Sebastiano, uno degli uomini della compagnia nonché il protagonista delle ultime tre tavole. 

Una fotografia sullo sfondo della tavola studio lo ritrae di schiena mentre si dirige verso la scuola di danza; in spalla un grande zaino rosso che poi viene illustrato successivamente. L’altro accessorio consiste invece nel suo paio di “babbucciotti” (così da noi chiamati) ovvero i suoi scaldapiedi, spesso utilizzati prima della lezione.

 

Viola Rango

 

 

 

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